Il  Codice Doganale comunitario, varato a livello comunitario nel 2016, dopo cinque anni necessita di una profonda riforma e verrà rivisto. 

Il Codice Doganale Unico è il documento che attesta la libera circolazione delle merci nell’Unione Europea e viene utilizzato quando si devono raggiungere territori di paesi membri dell’Ue che non fanno parte del Territorio continentale dell’Unione Europea.

Oggi, però, lo scenario è radicalmente cambiato rispetto al 2016, non solo per effetto dell’evoluzione del trasporto internazionale delle merci, accelerato dal boom dell’e-commerce, ma anche a causa dell’incremento dei volumi degli scambi commerciali e delle criticità legate alle tensioni geopolitiche in corso. 

 
Nel 2023 è previsto l’avvio della procedura per la riforma del documento. La notizia è stata resa nota nel corso della sesta edizione del Convegno Doganale di Fedespedi, che si è svolto il primo dicembre 2022 a Milano.

Gli obiettivi del nuovo Codice

Alla base del processo di riforma dieci raccomandazioni sviluppate da un Comitato dei Saggi convocato dalla Commissione Ue. 

Obiettivo del nuovo documento è quello di rispondere all’esigenza di rendere più uniforme l’applicazione delle regole negli Stati membri dell’Unione. A oggi, infatti, sono ancora vigenti diverse metodologie di controllo, sanzioni difformi e una diversa gestione della “non compliance doganale”. 

Non va inoltre sottovalutato il ruolo attivo che spesso le autorità doganali svolgono nella difesa dei cittadini su materie come la salute, la sicurezza e i diritti umani.

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