I pallet in plastica sono destinati a crescere e a conquistare nuove quote di mercato. Un dato interessante per le imprese del settore, evidenziato da uno studio realizzato da Grand View Research.
Tradizionalmente i pallet in legno hanno sempre avuto un vantaggio, rispetto alle strutture in plastica: meno costosi e più facili da costruire. Di conseguenza, la tendenza per le aziende del comparto è sempre stata quella di preferire le strutture realizzate in legno.
Tuttavia, secondo l’analisi di recente diffusione, i pallet in plastica sono destinati alla conquista di ampie fette di mercato. Lo studio, diffuso a marzo 2021, rivela che nel 2028 il mercato delle strutture realizzate in plastica potrebbe raggiungere un fatturato globale di 10,4 miliardi di dollari, con una crescita media annuale del 5,6%. La maggiore richiesta di pedane in plastica è legata alla necessità di strutture robuste, prive di contaminazione e in grado di durare a lungo, impattando di meno sui costi per il viaggio.
Fondamentale però non trascurare, anche in questo caso, la sostenibilità. I pallet in plastica infatti possono essere realizzati con materiali a base di plastiche vergini o riciclate. Questi ultimi in particolare costano meno e offrono maggiori garanzie di sostenibilità ambientale. Entro il 2028, inoltre, secondo il rapporto, aumenterà la quota dei pallet in plastica annidabili uno nell’altro. In questo modo, sarà possibile, ricorrendo a questo tipo di pedane, ridurre notevolmente lo spazio occupato quando i pallet viaggiano vuoti.
Ma quali sono i settori destinati a utilizzare maggiormente i pallet in plastica? Già oggi lo scenario vede in prima linea il comparto food & beverage, che rappresenta il 23,2% del fatturato del settore. Segue quello agricolo per il trasporto dei prodotti freschi. L’incremento della vendita di alimenti confezionati, inoltre, contribuirà ad incentivare la penetrazione dei pallet in plastica nel settore.
Una nota da sempre a sfavore dei pallet in plastica, cioè quella dei costi maggiori rispetto alle strutture in legno, infine, viene ridimensionata dal rapporto in chiave di innovazione tecnologica. Grazie alla possibilità di incorporare tag Rfid attivi, dispositivi per il Bluetooth o Internet of Things, infatti, sarà possibile favorire lo sviluppo della plastica in chiave di digitalizzazione complessiva del processo di trasporto e circolarizzazione dell’economia.